Skip to main content
Comunicati

Infermieri dissanguati: il prelievo della protesta

By Gennaio 29, 2022No Comments

Roma, 28 gennaio 2022

Stefano Barone si è fatto prelevare del sangue sotto gli occhi delle telecamere: “Siamo ormai dissanguati, dopo due anni di pandemia lo stato non ci riconosce il dovuto”. Così il segretario provinciale NurSind Roma, ha spiegato il prelievo della protesta. Gli infermieri e le ostetriche, hanno deciso di scendere in piazza in tutta Italia indicendo uno sciopero nazionale. 

Il raduno vicino Largo Argentina

Il segretario Barone annovera le ragioni della protesta.

La delegazione nazionale, con Andrea Bottega, si è radunata nella capitale vicino Largo Argentina, dove si è tenuto il sit-in. Nel suo intervento, Stefano Barone ha spiegato che “La legge di bilancio 2021 ha stanziato 500 milioni di euro per i medici e 335 milioni per gli infermieri. Per i medici le risorse sono state erogate immediatamente, invece gli infermieri le stanno ancora aspettando. Sono state infatti state vincolate al rinnovo del contratto. Un atto di cattiveria gratuita. Ci hanno chiamato eroi ma i riconoscimenti non aiutano le nostre famiglie ad arrivare a fine mese.”

L’incontro con lo staff del ministro Brunetta

Andrea Bottega, Segretario Nazionale NurSind

Con questa e le altre motivazioni, una delegazione Nursind è stata poi ricevuta alla Funzione Pubblica in quanto “Il ministro Brunetta si è opposto all’erogazione della nostra indennità, dietro il paravento di una imminente chiusura del contratto di comparto, fingendo di ignorare che i tempi per vedere un piccolo aumento in busta paga non coincidono certo con la firma di una pre-intesa – ha evidenziato Bottega -. Ora tocca a lui farsi portavoce col Governo e col ministro Speranza della nostra richiesta di una redistribuzione delle risorse del Fondo sanitario.”

 

Stop al vincolo di esclusività

Ma non c’è solo una questione economica tra le ragioni della protesta, adesso gli infermieri chiedono che si ponga fine al vincolo di esclusività di rapporto e che la professione venga pienamente valorizzata. “Le competenze vanno ampliate secondo il livello di studio e aggiornate al grado di formazione universitaria; – spiega Stefano Barone del Nursind Roma – servono più posti nelle università, ma anche più infermieri docenti, proprio per garantire una formazione di qualità.”

Da sinistra Alessandro Saulini, segretario NurSind Ares118 e Alessandro Iacchetti Coordinatore segreteria laziale.

E’ intervenuto anche Alessandro Saulini, Segretario Ares 118 che ha spiegato come “Nulla è cambiato in questa quarta ondata di Covid: gli operatori del sistema emergenza territoriale 118 sono allo stremo, oggi portiamo in piazza il loro disagio e la loro voce. Mentre il sistema d’emergenza rischia il collasso.”
Nulla è stato fatto, inoltre per “porre fine alle aggressioni fisiche e verbali di cui continuiamo ad essere le principali vittime. “Il Governo – ha concluso Bottega – ci deve delle risposte subito se vuole almeno tentare di fermare l’emorragia continua di infermieri. Perché proprio di questo si tratta: molti dei infermieri si stanno licenziando, mentre i giovani, spaventati dai carichi di lavoro e da stipendi ben al di sotto della media Ue, migrano sempre più spesso all’estero”.