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Roma, 15/07/2023. Al Policlinico Umberto I è partito il  piano di  internalizzazione dei servizi, ma il programma regionale rischia di lasciare a casa OSS e infermieri. Per questo il NurSind Roma, insieme al l’Unione Sindacale di Base, ha incontrato i vertici aziendali ed espresso perplessità e proposte.

No all’esternalizzazione dei servizi

“Ci siamo sempre opposti con determinazione all’esternalizzazione dei servizi sanitari pubblici, – si legge nel comunicato sindacale congiunto –  consuetudine che ha determinato l’aumento dei costi, la diminuzione della qualità dei servizi e l’assenza di tutele con bassi salari per i lavoratori e le lavoratrici in appalto. Non possiamo quindi che esprimere la massima soddisfazione per il fatto che il Policlinico Umberto I di Roma faccia da apripista al processo di internalizzazione nella regione Lazio.

Ciò però non può avvenire a scapito dei tanti lavoratori e lavoratrici in appalto che, in questi anni e in condizioni a dir poco precarie, hanno garantito la continuità dei servizi all’utenza. Si tratta di lavoratori formati e  necessari  alla sanità pubblica e che, per tale motivo, devono essere internalizzati al pari dei servizi nei quali sono impiegati.

Tuteliamo i lavoratori in appalto

A tutela di tutti gli infermieri e OSS in appalto, USB e NURSIND hanno portato alla Direzione strategica del Policlinico una proposta che sembra essere l’unica soluzione veramente percorribile in questa vicenda. La proposta è quella di aprire due procedure a tempo determinato. Tale strategia consentirebbe ai lavoratori oggi in appalto di vedersi riconosciute tutte le “agevolazioni” normative per entrare nelle aziende pubbliche e, al contempo, garantirebbe il mantenimento occupazionale ed il servizio a livelli dignitosi.

La dirigenza si è dimostrata disponibile

I vertici aziendali si sono mostrati disponibili nel prendere in considerazione la nostra proposta e mettere in atto soluzioni che tutelino lavoratori e lavoratrici del nosocomio. “Serve un traghetto che porti i lavoratori fino alle procedure concorsuali regionali, – si legge nel comunicato sindacale – procedure che al momento sono ferme alla costituzione delle commissioni e, anche accelerando, le graduatorie non saranno disponibili prima un anno. Tale manovra si rende inoltre necessaria per scongiurare i licenziamenti di professionisti che sono comunque necessari al nosocomio, anche in vista dei nuovi progetti sanitari previsti nel piano regionale.”

I sindacati NURSIND e USB faranno tutti i passaggi successivi necessari affinché la proposta fatta proceda verso una realizzazione definitiva, anche coinvolgendo la Regione Lazio nelle fasi necessarie di realizzazione .

Stefano Barone Segretario Provinciale NurSind Roma

Michela Flores  Responsabile USB Sanità